Il mercato delle gare di appalto in Campania nell’ultimo anno concluso torna a delineare una situazione di difficoltà. I dati a consuntivo per il 2015 indicano infatti una mercato che perde risorse per investimenti pubblici (-33%) e opportunità per le imprese (-23%). Un dato importante per l’economia nazionale, se si considera che quello campano è il secondo mercato per numero di interventi e risorse in gara lo scorso anno. Un mercato che da solo rappresenta circa il 10% del totale nazionale.
Nella lunga serie degli ultimi dieci anni è evidente la dinamica sostanzialmente progressiva di riduzione numerica: le opportunità in gara nel 2006 erano oltre 3.600, nel 2015 superano di poco le 2.000 unità. Il 2013 rappresenta il picco più basso dal 2002, con appena 1.400 gare promosse, mentre il 2014 è stato un anno anomalo, con una impennata alquanto repentina delle gare, salite a oltre 2.600.
Per quanto più variabile, anche il trend delle risorse in gara è improntato al ridimensionamento: da 2,8 miliardi del 2006 a meno di 2 miliardi nel 2008, fino al livello minimo di 1,3 miliardi nel 2013. Nel 2014 al forte rimbalzo numerico corrisponde una altrettanto importante crescita della spesa, che sale a 3,6 miliardi, un risultato record per il mercato regionale, che mostra una capacità media della domanda annua di poco inferiore a 2,4 miliardi. Evidentemente l’accelerazione della spesa europea ha trovato proprio nel 2014 il picco della messa a bando delle risorse 2007-2013.
Con il 2015 il risultato anomalo del 2014 appare archiviato, e il mercato si attesta su un livello modesto sia in termini di numero di interventi che di risorse investite: 2.041 gare per 2,4 miliardi per un importo medio pari a 1,3 milioni, in linea con il carattere regionale e sottodimensionato rispetto alla media nazionale, attestata nel 2015 su poco meno di due milioni.
Le prospettive per il breve termine, come indicano anche i dati relativi al primo trimestre 2016, appaiono di ulteriore riduzione, almeno fino a quando non si riattiveranno in modo stabile le nuove risorse della programmazione europea.
Dinamica mercato dei bandi di gara per lavori pubblici in Campania

Fonte: CRESME Europa Servizi
La dinamica recente del mercato campano si discosta radicalmente dal dato nazionale, che segna una crescita generale nel 2015 dell’ordine del 7-8%, mantenendo il segno positivo seppure dopo un 2014 assai più espansivo (+24% il numero e +54% la spesa). Dunque mentre la spesa per opere pubbliche in regione torna a ridimensionarsi, in altri territori conferma il trend espansivo registrato nel 2014. In particolare tutto il nord mostra la migliore performance nel 2015, che amplifica l’espansione numerica registrata nel 2014 e, nel caso del nord est, vede passare dalla stagnazione alla sensibile espansione delle risorse in gara.
Mercato dei bandi di gara di lavori pubblici a confronto – indice 2006=100

Fonte: CRESME Europa Servizi
Una chiave di lettura diventata ormai fondamentale per seguire l’evoluzione recente del mercato delle opere pubbliche è quella del sistema di realizzazione dei lavori. Come noto, il mercato delle opere pubbliche dal 2000 a oggi si è profondamente modificato, con l’entrata in scena di nuove procedure di affidamento e nuovi meccanismi di selezione delle imprese: il project financing, l’introduzione della figura del contraente generale, l’appalto integrato, e più di recente la locazione finanziaria immobiliare in costruendo e il contratto di disponibilità. A ciò si è accompagnata una sempre maggiore apertura ai privati sia per la gestione delle opere realizzate, che per quanto riguarda la partecipazione finanziaria all’investimento. Tutti fattori che hanno contribuito a cambiare i rapporti tra domanda ed offerta.
Bandi di gara di lavori pubblici per sistema realizzazione lavori in Campania – importi in milioni

Fonte: CRESME Europa Servizi e www.infoppp.it
In Campania il processo di affermazione dei cosiddetti mercati complessi si è consolidato, sebbene la dinamica più recente mostri segni di difficoltà. Il peso delle iniziative riconducibili ad una qualche forma innovativa o complessa per realizzare le opere pubbliche è arrivato al 22% nel 2013. Nei due anni successivi si è assistito ad una riduzione importante del ricorso a tali procedure, ma il processo è ormai consolidato, se si osserva che nel 2015, dopo due anni di flessione, i mercati complessi rappresentano il 14% del numero totale di gare promosse in regione. La stessa percentuale era pari al 3% nel 2002.
Diversamente in termini economici l’affermazione procede anche nel 2015, quando il valore delle gare da realizzare in PPP o tramite contratti di costruzione/manutenzione e gestione supera il 40%.
Il ricorso a tali strumenti, insieme ai nuovi fondi europei, sono pertanto percorsi fondamentali nella situazione attuale di persistente insufficienza di risorse pubbliche. Basta osservare che il risultato record del 2014 è da ricondurre ad una iniziativa di PPP, ovvero la concessione di costruzione e gestione a iniziativa pubblica per la realizzazione del termovalorizzatore per i rifiuti stoccati in balle in regione (316 milioni l’importo dell’investimento complessivo) e a cinque gare di importo superiore a 50 milioni relative al Grande Progetto “Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni”, finanziato dai fondi FESR2007-2013, del valore complessivo a base di bara pari a 447 milioni. I sei interventi rappresentano dunque più del 20% del mercato campano nel 2014.