L’ultimo mese del 2020 si è chiuso con un andamento delle vendite leggermente negativo ma in linea con le aspettative. A dispetto delle condizioni meteo avverse, del lockdown intermittente del periodo natalizio e della situazione sanitaria in peggioramento, l'andamento delle vendite ha mostrato una certa tenuta. Sull'andamento mensile ha pesato la strategia commerciale adottata da alcune imprese, atta ad anticipare al mese di novembre una parte degli ordinativi. Il comportamento della domanda è stato omogeneo su quasi tutti i settori merceologici. Bene il comparto macchine, grazie alla crescita della domanda in ambito industry 4.0. Si confermano i trend avviatisi nel trimestre estivo: crescita DIY ed E-commerce, domanda vivace per i prodotti tecnologici (IOT), miglioramento delle vendite di prodotti tradizionali sul canale grossisti.
Nel dettaglio, tenendo conto del giorno lavorativo in più, il mese di dicembre è stato, nel confronto con il 2019, solo leggermente negativo. L’indicatore sintetico mensile Cresme/CLab registra una flessione del -2,6%. Rimane stabile la forbice tra i rispondenti, con le risposte che si sono distribuite all’interno di un range che va dal +29,5% al -20,0%. Una chiusura d’anno in linea con i preconsuntivi ha spinto le imprese a migliorare la previsione per il 2021.
Il bilancio annuale si colloca su un livello di calo pari al -10%, un dato, a consuntivo, molto meno negativo di quanto previsto a metà anno, ovvero al termine del primo lockdown generalizzato (-20,2% previsto ad aprile, -15% ancora a maggio). A novembre la previsione sull’intero anno era stata del -9%.
Come detto, migliora invece l'aspettativa per il 2021, con una crescita prevista pari al +9% (dal +7% di novembre), un dato che si avvicina alla soglia del pieno recupero della perdita complessiva subita durante tutto il 2020.


L'indice Cresme/Clab